Cirò Marina è un comune italiano di circa 15 mila abitanti della provincia di Crotone, in Calabria. Il paese, sviluppato sulla costa ionica dell'alto crotonese e sull'area dell'antica colonia della Magna Grecia, Krimisa, è oggi il secondo comune più densamente popolato (364,8 ab./km²) della provincia. Per la bellezza del mare e la qualità dei servizi balneari è da molti anni una meta turistica rinomata, ottenendo nel 2015 per la 15° volta la Bandiera Blu, e sempre nel 2015 per la terza volta la Bandiera Verde delle spiagge. Il paese è noto per il vino Cirò DOC ottenuto dai vigneti composti dal vitigno Gaglioppo, per le Clementine di Calabria, prodotto IGP. Cirò Marina è Città del Vino dal 2000. Grazie all'ottima posizione geografica di Cirò Marina, consente ai nostri Clienti, delle fantastiche escursioni, capaci di regalare giornate indimenticabili. In particolare, nelle vicinanze di Cirò Marina, troviamo:
Il Parco Nazionale della Sila è stato istituito nel 2003 a tutela aree di rilevante interesse ambientale, in Sila Piccola, Sila Grande e Sila Greca, per complessivi 73.695 ettari. Il Parco comprende i territori che un tempo erano tutelati dal Parco della Calabria. All'interno dei suoi confini si trovano i lembi di foresta come quella del Gariglione o quella che comprende i Giganti di Fallistro, una cinquantina di alberi colossali di pino laricio e acero, alcuni dei quali raggiungono i quaranti metri d'altezza ed i due metri di diametro del tronco. Nel parco vive la fauna tipica dell'Appennino, con la presenza di grandi predatori, come il lupo ed il gatto selvatico. In Sila proprio per favorire la presenza del lupo, è stato avviato il ripopolamento del capriolo e del cervo. Le altre specie comuni nel parco sono la volpe, il tasso, la puzzola, la martora, il ghiro, la faina, la donnola e la lepre. La ricca vegetazione del parco è costituita dal pino laricio, essenza resinosa caratteristica della Calabria, che nelle vallate più fredde viene sostituito dal faggio. Sono presenti altre latifoglie, come il cerro, l'acero di monte, il pioppo tremolo, l'ontano nero e altre resinose, quali l'abete bianco. La vegetazione cespugliosa è formata da rovi, lamponi, biancospini, peri, meli selvatici, rosa canina, rosa viscosa, ginestre. Tra la vegetazione erbacea si ricordano: giglio rosso, viole, gerani selvatici, orchidee, primule, ranuncoli, muscari, anemoni, mente , origano e ciclamino.
Tropea, in provincia di Vibo Valentia, è una frequentata località balneare situata a strapiombo sul Tirreno tra Capo Vaticano e Vibo Valentia. Ha una costa lunga 4 Km caratterizzata da piccole e bianche spiagge davanti alle quali sorgono lo scoglio di San Leonardo e l'isoletta di Santa Maria collegata alla terraferma. Recentemente è stato costruito un porto turistico che consente di raggiungere in breve tempo lo Stromboli e le isole Eolie. Di fondazione romana, la cittadina ha un centro storico costuito da piccole vie sulle quali si affacciano antichi palazzi nobiliari con portali in pietra scolpiti. Tra le numerose e belle chiese di Tropea ricordiamo la Cattedrale (XI secolo), con un portale sovrastato da un rosone e da una statua della Madonna e all'interno un pregevole Crocifisso Nero portato dalla Spagna alla fine del '400, la statua marmorea della Madonna del Popolo ed una tela settecentesca della Madonna di Romania, patrona della città insieme a Santa Domenica; la chiesa di Santa Maria dell'Isola (ubicata sull'omonimo isolotto), di origini medievali, con tre preziosi portali, affreschi sotto i portici e internamente diverse statue e un sepolcro marmoreo trecentesco; la chiesa della Sanità con annesso il convento dei frati minori della Calabria (XVI secolo) dove si trova la tela di Gennaro d'Amato che raffigura la Vergine col Bimbo. Tra gli eventi cittadini vanno segnalati il Premio Letterario Nazionale città di Tropea (mese di giugno), la Sagra del pesce azzurro e della cipolla rossa di Tropea (mese di luglio), il "Tropea Blues Festival" (mese di settembre) ed uno scenografico presepe vivente (mese di dicembre). I prodotti tipici della cittadina calabrese sono la cipolla rossa, il pecorino del poro, la nduja di spilinga (salame piccante) e l'ottimo olio extravergine d'oliva.
Crotone, capoluogo di Provincia della regione Calabria, è ubicata sulla costa jonica nei pressi della foce del fiume Esaro. Il territorio comunale fa parte dell'Area marina protetta di Capo Rizzuto, una riserva naturale caratterizzata dalla presenza di otto promontori, di spiagge bianche e limpide e di fondali marini ricchi di flora e di fauna. Nell'area protetta si trova il parco archeologico di Capo Colonna dove svetta una colonna superstite del santuario di Hera Lacinia, uno dei più grandi santuari della Magna Graecia. Molti reperti del sito sono custoditi nel Museo archeologico della città. Fondata dai greci nell'VIII secolo a.C., Crotone divenne la cittò più importante della Magna Graecia dopo la vittoria riportata contro Sibari nel 510 a.C. e dopo che Pitagora fondò la famosa scuola. Oggi Crotone è una città moderna, la cui economia si basa sull'agricoltura, sull'industria e sul turismo. Tra le testimonianze del passato della città di Crotone vanno segnalate la Cattedrale (IX secolo) edificata con vari materiali del Tempio di Hera Lacinia, con la facciata barocca, la cupola ed il campanile in stile orientale e l'interno a tre navate, dove si trova la bella cappella della Madonna nera di Capocolonna; la chiesa dell'Immacolata (XVIII secolo) che custodisce un prezioso altare in marmi policromi, un seicentesco crocifisso ligneo e diversi dipinti dell'800; la chiesa di Santa Clara (edificata nel XVI secolo e modificata alla fine del Settecento) con una pregevole pavimentazione in maiolica napoletana, quadri di Vitaliano Alfi, pittore crotonese, arredi sacri ed un organo a canne in legno del '700; il Castello di Carlo V, edificato nel'840 per difesa contro gli attacchi saraceni e modificato da Carlo V nel XVI secolo, a forma poligonale e con due torri; Palazzo Vescovile (XVI secolo) dove sono conservati gli stemmi dei vescovi di Crotone; Palazzo Morelli (fine Ottocento) con un bel scalone interno, mobili settecenteschi e vasi di Capodimonte; Palazzo Barracco (XVIII secolo), un'imponente ed elegante dimora, noto per aver ospitato re Ferdinando IV di Borbone. Da visitare il Museo archeologico Nazionale dove sono conservati reperti di epoca preistorica (brocche, asce, fibule) e di epoca greca (vasi attici e figure nere, vasi corinzi, ceramiche, frammenti di statue. Una sezione è dedicata ai preziosi reperti provenienti dal santuario di Hera Lacinia, quali molti oggetti votivi e frammenti di sculture in marmo e terracotta. Si trovano anche due vasche di marmo di epoca romana e due splendidi askos di bronzo (uno del IV e l'altro del VI secolo a.C.) Tra gli altri musei ricordiamo il Museo Civico (ospitato nel Castello di Carlo V) dove sono esposti diversi stemmi di famiglie nobili della città, armi, palle di cannone, pezzi di artiglieria navale e resti del carico di antiche imbarcazioni affondate, e la Galleria comunale con esposizione di numerosi reperti di rilevante interesse storico, provenienti dal Castello.
Oltre 13.000 ettari di territorio e 36 chilometri di costa: questa l'estensione della riserva marina di Capo Rizzuto, che comprende ben 8 promontori, racchiusi nelle due estremità di Capo Colonna da una parte e di Le Castella dall'altra. La riserva nasce ufficialmente nel 1991, con il preciso scopo di tutelare e proteggere questo straordinario ambiente naturale, tanto terrestre quanto marino, promuovendone le possibilità di sviluppo economico eco-compatibile e rendendolo nello stesso tempo fruibile ai visitatori (sono soltanto due, infatti, le aree di riserva integrale all'interno delle quali sono vietati l'accesso, la sosta di natanti di qualsiasi tipo, la pesca e l'immersione: una zona della baia di Cicala-Scifo, l'altra nei pressi del promontorio di Capo Cimiti). Il rigoglio verde della macchia mediterranea, fitto di lentischi, erba cristallina, capperi, ginestre e ginepri, si sposa alla perfezione con gli ambienti subacquei, ricchissimi di flora, dove vivono numerose specie ittiche: dalle cernie ai tonnetti, dai barracuda adi delfini. Meraviglie di un ambiente affascinante e sconosciuto, che è possibile scoprire attraverso gite su battelli a fondo trasparente, oppure grazie ad immersioni, o ancora per mezzo del progetto di pesca-turismo, realtà già consolidata in altre aree marine protette. Si tratta, in estrema sintesi, di utilizzare, previo accordo di collaborazione, le imbarcazioni di proprietà dei pescatori locali per accompagnare i turisti (ma anche i residenti che ne abbiano voglia) in luoghi di pesca prossimi a insenature a calette, dove è possibile pescare quantitativi di pesce stabiliti in precedenza.